Buon anno e buoni propositi

Tornare a fare spettacoli.
Avere delle certezze che durino almeno una settimana. Dire qualche no. Spegnere il cervello per tre minuti al giorno. Ascoltare gli applausi. Riabbracciare i nostri allievi. Andare in bicicletta senza mani. Arrabbiarsi di meno con i grossi teatri. Arrabbiarsi di più con i grossi teatri. Imparare a litigare bene. Prendersi cura dei piedi, delle spalle e della mente dei miei compagni di teatro. Emozionarmi dopo una prova. Giocare. Ancora giocare. Passare almeno quattro giornate a guardare la neve. Aumentare la concentrazione. Continuare il mio quaderno da scrittrice. Veder finalmente nascere il laboratorio delle disgraziate. Trovare due ragioni per non odiare i miei vicini. Pagare tutto ciò che c’è da pagare con il mio lavoro. Risentire addosso il buio prima dello spettacolo. Curare un orto. Finire Il nome della rosa. Andare oltre i nostri limiti. Accettare i nostri limiti. Ballare fino all’alba. Andare in scena con un nuovo monologo. Camminare in montagna. Smettere di fumare (vale?). Mangiare più sano. Portare il teatro dentro le scuole e nelle carceri. Partire per un lungo viaggio. Sudare.
Brillare.
Creare un teatro che possa essere
VIVO.