Icaro: glossario di uno spettacolo

admin Diario

Icaro: glossario di uno spettacolo

Image

Foto di Matteo Rocchi

Distopia: rappresentazione di uno stato di cose futuro con cui si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi.

In Icaro non si inscena nulla di distopico, né di futuro, ma una realtà, quella esistente, reinterpretata e enfatizzata dal linguaggio teatrale. Creta, un luogo in cui esiste una guerra sottile perpetrata in nome di una società perfetta, la stessa che attraversiamo ogni giorno: quella che ci rende asettici e anestetizzati. Una guerra felice, libera dal sudicio e dal povero. Priva di agitazione e rivalsa. Il mostro è creato per legittimare ancor più sicurezza e controllo. La creazione del mostro è la forza del potere.

Creta: sinonimo di decoro urbano, di rigenerazione urbana, che puzza di gentrificazione e speculazione.

Il labirinto: sinonimo di prigionia.

Due facce che si somigliano. Due volti sottili che tendono a nascondere la complessità dell’esistente. Il viso che rimane, invece, è solo quello di una società depotenziata per chi ci vive. La ricomposizione del mito di Icaro è stata svolta durante il periodo che per molti è stato sinonimo anch’esso di prigionia, ovvero il periodo pandemico, la restrizione, le mura domestiche come unico spazio di socialità fittizia. Tutte e tutti noi abbiamo attraversato la sofferenza della clausura, della claustrofobia domestica.
Ma le prigioni esistevano anche prima e non avevano e non hanno nulla di metaforico.

Prigione: s. f. [dal fr. prison, lat. pre(he)nsio -onis "l'atto di prendere"]. - 1. a. [luogo in cui vengono rinchiuse le persone private della libertà personale.

L’atto di prendere, dunque. Prendere cosa?

Libertà: s.f. Facoltà di pensare, di operare, di scegliere a proprio talento, in modo autonomo.

Chi è che viene rinchiuso? Saranno assassini, mostri, stupratori, ladri, pedofili, alcolizzati, marci? Chi sorregge il potere è inevitabilmente tutto questo e legittima la sua esistenza componendo discorsi contro se stesso, sulla pelle degli altri. Ma c’è anche chi si dimena, chi non soccombe o prova a non farlo anche se viene schiacciato due volte.

Rivolta: s.f. Moto collettivo, istintivo e violento, di ribellione contro l'ordine costituito.

Minosse: la rappresentazione dell’autorità sorretta da molteplici mani, mani “lisce come olio di ricino”[1]

Pasife: si dimena tra la metafora dell’insurrezione che irrompe nel moto depressivo, come stasi di fronte al potere.

Dedalo: è la genialità, ma nel compromesso.

Icaro: Il gioco. La rottura. L’esaltazione.

Il Minotauro: tutti e tutte noi, forse un giorno, dentro o fuori le mille prigioni.

[1]Frankie HI-NRG MC – Quelli che ben pensano

Francesca Becchetti