
Recensioni
- Tutti seguano Icaro! Al Teatro delle Spiagge di Firenze una rilettura del mito. Michele Marinello porta in scena la sceneggiatura di Debora Benincasa dando vita a uno spettacolo ricco di energia, in cui i personaggi si bilanciano benissimo fra loro: la giovane donna che può scegliere quale strada percorrere e la madre che arriva a biasimare le sue scelte di vita; Minosse che è apparenza senza sostanza e Dedalo che è intelligenza senza scopo, tanto da divenire strumento @Mattia Aloi, 27-11-2021 Scriptandbooks
- Quelli che ben pensano C’è chi nel labirinto di Creta ci vedeva rinchiuso un semidio, chi un abominio e chi un tale di nome Asterione. Per la compagnia torinese Anomalia Teatro, invece, a essere intrappolati nell’archetipo di ogni prigione siamo tutti noi, le vittime di un sistema di dominazione patriarcale che scansa, ripudia e giudica l’alterità, punendone l’incapacità di piegarsi al dogma della messa a reddito della vita che tanto sta a cuore a tutti i sovrani di ogni epoca, da Minosse al signor Capitale. Icaro: uno spettacolo riottoso, come i suoi interpreti. Francesco Chiaro Persi in sala
- Un mito che spesso leggiamo solo in superficie Anomalia Teatro porta in scena un mito che spesso leggiamo solo in superficie, perdendoci tutta la cremosità del ripieno. La ribellione, l’azzardo, la fuga sono solo la corteccia di una storia brutale e straordinaria. Una storia ricca di spunti e ispirazioni che la drammaturgia di Debora Benincasa riesce a cogliere in tutta la loro intricata complessità, che diventa però, in scena, limpida e ironica. Alessandra Manenti Teatrionline
- In volo contro gli stereotipi con ali di vetro Un testo profondo, con picchi di comicità e intensità drammatica, esaltato da una regia calzante e fisica e interpretato con presenza, cuore e coinvolgimento da un cast giovane e totalmente affiatato. Teatrionline
- Antigone - La sporca speranza L’Antigone di Anomalia Teatro smuove e commuove un pubblico variegato che, per un’ora e più, non riesce a staccare lo sguardo dal farsi e disfarsi di una coscienza tragicamente protagonista in un mondo di comparse. Persinsala
- Riparte la cultura - Antigone al Molo Un’ interprete capace di cambiare registro con sorprendente facilità, passando da un preludio sardonico, quasi dissacratorio nei confronti dell’epicità della tragedia, per poi immergersi nelle atmosfere cupe e segnate dal fato del testo originale. Nuova Società
- Antigone at the In Scena! Italian Theatre Festival New York Benincasa’s “Antigone” is a thrilling new adaptation that adds a modern twist as well as a more in depth telling of the inner thoughts of the title character. OnStage Blog
- Antigone al Teatro delle Spiagge di Firenze Se volessimo definire una pièce teatrale che mette insieme Sofocle, Tenco e Ilaria Cucchi, si potrebbe dire che Antigone - monologo per donna sola è una rivisitazione moderna della tragedia greca. TeatriOnline
- L’eterna eroina sconfitta Il monologo di questa Antigone minuta e spettinata, conduce lo spettatore ad avvicinarsi sempre più a un personaggio con cui mai avrebbe pensato di entrare in empatia. milanoteatri.it
- La nostra Antigone, ragazzina spettinata che segue il cuore e odia le ingiustizie Bisogna affidare «Antigone» a due ragazzi poco più che ventenni, per immaginare che la tragedia greca possa non solo far ridere ma persino duettare con l’Uma Thurman di «Kill bill» e immalinconirsi con il Tenco di «Ciao amore». LaStampa.it
- Antigone, pathos e commozione Si chiude con una pregevole "Antigone" l'edizione 2017 di "Profili", rassegna del Kitchen dedicata al tema della violenza contro le donne. Il Giornale di Vicenza
- Antigone. Monologo per donna sola La donna sola, Debora Benincasa, accoglie e provoca gli spettatori che ritornano in sala dopo la pausa. È allungata sopra a un piccolo palchetto rialzato e in posa plastica ripete “Guardatemi città di Tebe”, interrompendosi di continuo, chiedendo pareri a chi è costretto a passarle di fianco per sedersi al proprio posto. L'OCA - Osservatorio Critico Autogestito
- Il teatro del festival Poverarte: giovane e ricco di vita In scena un artista messicano che sembra inglese e una giovane donna minuta molto autorevole, anzi autoritaria, maestra di kung-fu. Al centro il rapporto fra maestra e allievo: la logica imperscrutabile con cui agisce la maestra e il bisogno che ne ha l’allievo, i suoi sforzi di apprendere, ora imitando ora scappando ora fallendo ora riuscendo. ATEATRO
- Ma il teatro deve dire qualcosa al pubblico? Cronaca di una serata confortante, seppur nel Caos Un irreprensibile maestro di kung-fu e il suo maldestro allievo, un microcosmo di meditazione e silenzio, di attesa e pazienza opposto al costante frastuono che circonda l’esistenza quotidiana e all’ansia che accompagna imprese grandi e piccole. PaneAcquaCulture
- Fringe Festival: ancestrale eredità del sapere Uroboro è una festa e una policromia crescente di movimenti reiterati che rappresentano meglio di mille parole l'ancestrale rapporto protocollato tra maestro e allievo. Gufetto
- Il serpente che si morde la coda In una manifestazione come il Roma Fringe Festival 2019, non poteva mancare anche il momento per una performance 'mimica' allegra e divertente. Uno spettacolo che si muove con leggerezza tra poesia e clownerie, provocando risate e momenti suggestivi. Periodico Italiano Magazine
- Roma Fringe 2019 Compiuto e completo in se stesso, proprio come il serpente che dà il nome allo spettacolo, "Uroboro" racconta della sacra relazione tra maestro e allievo, un rapporto a due con le parole ai minimi termini, un viaggio fisico e mentale nell’arte del kung fu. Brainstorming Culturale
- Roma Fringe Festival: Uroboro A volte non è l’assenza di parole – intese come rappresentazioni verbali – a precludere l’accesso a un concetto, a una verità. In fondo il teatro è visione, e silenzio non significa assenza di comunicazione. Music.it
- UROBORO AL FRINGE FESTIVAL DI ROMA Uno spettacolo di teatro fisico, dove fa capolino un approccio quasi clownesco, si ride infatti spesso, al limite tra la performance fisica e l’espressività poetica dei corpi. viviroma.it
- Uno spettacolo che non si può definire altrimenti che incantevole Uroboro è un viaggio dolce, affascinante e divertente attraverso l’evoluzione del rapporto tra un allievo aspirante lottatore di kung-fu (Suarez) e il suo maestro (Ceccobelli). Il Foyer
- UROBORO: di Anomalia Teatro Siamo in un improbabile Dojo. Un uomo va in cerca di un maestro di Kung Fu, ma non sempre quel che si cerca dà la felicità. La piccola maestra insegna ma son lacrime e sangue e risate per chi osserva. Enrico Pastore
- L’inferno sono gli altri – Viaggio nel razzismo italico Un meccanismo preciso e serrato di tempi, battute, agghiaccianti partiture e momenti corali potenti, un insieme sempre variegato e meraviglioso di idee e soluzioni innovative. Teatrionline
- Debora Benincasa e i Rom "a casa nostra" Tenendosi a distanza dalla retorica spicciola e dalla polemica scontata, il testo ha il pregio di disseminare qua e là immagini e punti di vista che aiutano lo spettatore a superare gli abituali preconcetti. Krapp's Last Post
- Allo specchio dei pregiudizi Ciò che hanno fatto è stato rivolgere lo specchio verso loro stessi in quanto italiani, portando sul palco le dicerie, i pregiudizi e i luoghi comuni che tuttora circolano e che purtroppo vengono percepiti come verità. Giornale di Brescia
- Un viaggio nel contemporaneo, vince Era meglio nascere topi La performance di Anomalia Teatro ha convinto tanto la giuria quanto il pubblico, e l'altra sera ha ricevuto il premio come miglior spettacolo e il premio destinato appunto dagli spettatori. Il Giornale di Vicenza
- "Una riflessione quantomai urgente" “Era meglio nascere topi” si mantiene comunque distante dai discorsi retorici e basa tutta la sua forza su una recitazione straniante e parossistica. Libri & Cultura
- Era meglio nascere topi - Teatro Studio Uno Le emozioni sono in continua mutazione durante tutto lo spettacolo, passando da ritmi concitati ed ansiosi a momenti più lenti e riflessivi, dal sorridere per gli assurdi contrasti delle parole al riflettere per la spietata realtà dei fatti. Il Foyer
- Di uccellini, tigri volanti e giganti. Cosa vuol dire crescere? Questa nuova produzione di Anomalia Teatro si rivela ricca, originale, coinvolgente, al pari delle precedenti opere di questo gruppo di artisti, formatosi a Torino nel 2016 con il progetto di «stringersi insieme per percorrere la strada del teatro, che spesso si rivela impervia». 1000 Miglia
- Buona la prima - Torino Fringe Festival Credo che Marco Gottardello con la sua interpretazione sia ben riuscito a dare il senso di questa storia. Uno spettacolo bene calibrato nelle sue parti e che contiene un buon terreno fertile per far germogliare ancora tanta magia. Dams Teatro Torino